Normativa Europea Certificazione Energetica
Elenco dei principali riferimenti normativi a livello Europeo
La dipendenza sempre più forte dalla fonti di energia esterna e l’aumento delle emissioni di gas serra ha portato la Comunità Europea, ad adottare una serie di provvedimenti per diminuire il consumo di energia attraverso il miglioramento dell’efficienza del sistema impianto/involucro. I Principali provvedimenti nel settore energetico a livello europeo, presi in tal senso, sono stati diversi, ma sicuramente la Direttiva comunitaria più importante è stata la 2002/91/CE, anche nota come Direttiva EPBD ("Energy Performance of Buildings Directive"), che ripropose la certificazione energetica sollecitando gli stati membri ad attuare una serie di misure finalizzate al miglioramento dell’efficienza energetica nel settore edilizio, responsabile del 40% di consumo dell’energia. Gli obiettivi della 2002/91/CE erano diversi: diminuzione entro il 2010 del 22% dei consumi energetici comunitari, un risparmio di energia primaria pari a 55 mln di tep ed una riduzione di emissioni di CO2 quantificabile in 100 milioni di tonnellate. Infine la direttiva 2010/31/CE ha ripreso e sostituito la direttiva 2002/91/CE, indicando il 31 dicembre 2020 come data ultima in cui tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici a energia "quasi" zero (31/12/2018 per gli edifici publici).
La direttiva UE 2018/844, ha infine modificato la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica. Tale direttiva dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il 10 marzo 2020, al fine di raggiungere i nuovi obiettivi europei, ovvero:
- riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030;
- sviluppare un sistema energetico sostenibile, competitivo, sicuro e decarbonizzato entro il 2050.
Ogni Stato membro dovrà elaborare strategie nazionali a lungo termine per migliorare l’efficienza energetica di edifici residenziali, pubblici e privati, al fine di ridurre le emissioni nell’UE dell’80-85% rispetto ai livelli del 1990 facilitando la trasformazione degli edifici esistenti in edifici a energia quasi zero (NZEB).
Principali Direttive Europee
Di seguito viene riportato un elenco delle principali Direttive Europee in termini di risparmio energetico e miglioramento dell’efficienza energetica:
- Risoluzione del Consiglio del 15 gennaio 1985, relativamente al miglioramento dei programmi di risparmio energetico, il Consiglio ha invitato gli Stati membri a proseguire e potenziare le azioni intese a promuovere un uso più razionale dell’energia;
- Risoluzione del consiglio del 15 marzo 1985 per l’utilizzazione razionale dell’energia nel settore delle costruzioni;
- Direttiva 89/106/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1988, relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative degli Stati membri: tra i requisiti richiesti è compreso il “risparmio energetico e la ritenzione del calore”;
- Direttiva 93/76/CEE del Consiglio del 13 settembre 1993, intesa a limitare le emissioni di biossido di carbonio migliorando l’efficienza energetica;
- Trattato sulla Carta europea dell’energia del 10 novembre 1997, inteso a definire accordi di cooperazione industriale Est-Ovest, avviando negoziati sui protocolli nei settori dell’efficienza energetica, della sicurezza nucleare e degli idrocarburi.
- Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002 sul rendimento energetico nell’edilizia;
- Direttiva 2006/32/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 aprile 2006 concernente l’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e recante abrogazione della direttiva 93/76/CEE.
- Direttiva 2009/28/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE.
- Direttiva 2010/31/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010 concernente la prestazione energetica nell’edilizia (rifusione).
- Direttiva 2012/27/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE.
- Direttiva 2018/844/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 maggio 2018 modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD) e la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica (DEE).
Approfondimenti sui principali riferimenti normativi
Senza entrare nel dettaglio (per maggiori informazioni sulle leggi e direttive Europee potete visitare il sito ufficiale dell’Unione Europea cliccando sul seguente link Regolamenti, direttive e altri atti UE) vediamo brevemente i contenuti delle principali Direttive Europee.
Direttiva 2018/844/UE
La Direttiva 2018/844/UE modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica. L’obiettivo dell’Unione Europea è quello di andare verso uno sviluppo di un sistema energetico sostenibile, competitivo, sicuro e decarbonizzato, attraverso la riduzione ulteriore delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40 % entro il 2030 rispetto al 1990, per aumentare la quota di consumo di energia da fonti rinnovabili, realizzare un risparmio energetico conformemente alle ambizioni a livello dell’Unione e per migliorare la sicurezza energetica, la competitività e la sostenibilità dell’Europa. Per raggiungere tali obiettivi, si è resa necessaria la revisione delle direttive 2010/31/UE e 2012/27/UE e un ampliamento dell’ambito dei finanziamenti, tra cui i fondi strutturali e d’investimento europei e il Fondo europeo per gli investimenti strategici, destinati a migliorare le condizioni di mercato degli investimenti nell’efficienza energetica. Tra gli strumenti previsti troviamo: l’introduzione di sistemi di domotica per gli edifici che possano ottimizzare il consumo energetico per le varie unità abitative e la promozione all’utilizzo della mobilità elettrica mediante la creazione di posti auto per i veicoli elettrici.
Direttiva 2012/27/UE
La Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE. Le conclusioni del Consiglio europeo dell’8 e 9 marzo 2007 hanno sottolineato la necessità di aumentare l’efficienza energetica nell’Unione in modo da raggiungere l’obiettivo di un risparmio dei consumi di energia primaria dell’Unione del 20 % rispetto alle proiezioni entro il 2020. Le conclusioni del Consiglio europeo del 17 giugno 2010 hanno inoltre confermato che l’obiettivo di efficienza energetica rientra fra gli obiettivi prioritari della nuova strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva ("strategia Europa 2020"). Nell’ambito di questo processo, e al fine di attuare tale obiettivo a livello nazionale, gli Stati membri sono tenuti a fissare obiettivi nazionali di concerto con la Commissione e a indicare nei rispettivi programmi nazionali di riforma come intendano conseguirli.
Regolamento Delegato (UE) N. 244/2012
Il Regolamento Delegato (UE) N. 244/2012, della Commissione del 16 gennaio 2012, integra la direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla prestazione energetica nell’edilizia istituendo un quadro metodologico comparativo per il calcolo dei livelli ottimali in funzione dei costi per i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e degli elementi edilizi.
Direttiva 2010/31/CE
La Direttiva 2010/31/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, concernente la prestazione energetica nell’edilizia (rifusione), riprende e sostituisce la direttiva 2002/91/CE. Entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici a energia "quasi" zero. Entro il 31 dicembre 2018 tutti gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici e di proprietà di questi ultimi siano edifici a energia "quasi" zero. La presente direttiva promuove dunque il miglioramento della prestazione energetica degli edifici all’interno dell’Unione, tenendo conto delle condizioni locali e climatiche esterne, nonchè delle prescrizioni relative al clima degli ambienti interni e all’efficacia sotto il profilo dei costi. Le disposizioni della presente direttiva riguardano:
- il quadro comune generale di una metodologia per il calcolo della prestazione energetica integrata degli edifici e delle unità immobiliari;
- l’applicazione di requisiti minimi alla prestazione energetica di edifici e unità immobiliari di nuova costruzione
- l’applicazione di requisiti minimi alla prestazione energetica di:
- edifici esistenti, unità immobiliari ed elementi edilizi sottoposti a ristrutturazioni importanti;
- elementi edilizi che fanno parte dell’involucro dell’edificio e hanno un impatto significativo sulla prestazione energetica dell’involucro dell’edificio quando sono rinnovati o sostituiti; nonchè
- sistemi tecnici per l’edilizia quando sono installati, sostituiti o sono oggetto di un intervento di miglioramento.
- i piani nazionali destinati ad aumentare il numero di edifici a energia quasi zero;
- la certificazione energetica degli edifici o delle unità immobiliari;
- l’ispezione periodica degli impianti di riscaldamento e condizionamento d’aria negli edifici; e
- i sistemi di controllo indipendenti per gli attestati di prestazione energetica e i rapporti di ispezione.
Decisione n.406/2009/CE del 23 aprile 2009
La Decisione n.406/2009/CE del 23 aprile 2009 riguarda gli sforzi degli Stati membri per ridurre le emissioni dei gas a effetto serra al fine di adempiere agli impegni della Comunità in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2020.
Direttiva 2009/28/CE
Direttiva 2009/28/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE.
Direttiva 2006/32/CE
Direttiva 2006/32/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 aprile 2006 concernente l’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e recante abrogazione della direttiva 93/76/CEE del Consiglio. Scopo della presente direttiva è rafforzare il miglioramento dell’efficienza degli usi finali dell’energia sotto il profilo costi/benefici negli Stati membri:
- fornendo gli obiettivi indicativi, i meccanismi, gli incentivi e il quadro istituzionale, finanziario e giuridico necessari ad eliminare le barriere e le imperfezioni esistenti sul mercato che ostacolano un efficiente uso finale dell’energia
- creando le condizioni per lo sviluppo e la promozione di un mercato dei servizi energetici e la fornitura di altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica agli utenti finali.
- ai fornitori di misure di miglioramento dell’efficienza energetica, ai distributori di energia, ai gestori dei sistemi di distribuzione e alle società di vendita di energia al dettaglio. Tuttavia, gli Stati membri possono escludere dall’applicazione degli articoli 6 e 13 i piccoli distributori, i piccoli gestori dei sistemi di distribuzione e le piccole società di vendita di energia al dettaglio;
- ai clienti finali. La presente direttiva non si applica tuttavia alle imprese operanti nelle categorie di attività di cui all’allegato I della direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 ottobre 2003, che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra nella Comunità;
- alle forze armate, solo nella misura in cui l’applicazione della direttiva non è in contrasto con la natura e l’obiettivo primario delle attività delle forze armate e ad eccezione dei materiali utilizzati esclusivamente a fini militari.
Direttiva 2002/91/CE (EPBD)
Direttiva 2002/91/CE (EPBD) del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002 sul rendimento energetico nell’edilizia. La Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell’edilizia ha come obiettivo quello di promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli edifici nella Comunità Europea tenendo conto:
- direttiva 2002/91/CE delle condizioni climatiche locali ed esterne
- direttiva 2002/91/CE delle prescrizioni per quanto riguarda il clima degli ambienti esterni e l’efficacia sotto il profilo dei costi
- direttiva 2002/91/CE la definizione di una metodologia di calcolo del rendimento energetico degli edifici
- direttiva 2002/91/CE la definizione di requisiti minimi di rendimento energetico per gli edifici di nuova costruzione e per gli edifici esistenti di grande metratura sottoposti a importanti ristrutturazioni
- direttiva 2002/91/CE l’ispezione periodica delle caldaie e dei sistemi di condizionamento e la verifica del loro rendimento
- direttiva 2002/91/CE la certificazione energetica degli edifici che deve utilizzare come strumento operativo la metodologia di calcolo indicata.
- direttiva 2002/91/CE caratteristiche termiche dell’edificio
- direttiva 2002/91/CE impianto di riscaldamento e produzione ACS
- direttiva 2002/91/CE sistema di condizionamento d’aria
- direttiva 2002/91/CE ventilazione meccanica e/o naturale
- direttiva 2002/91/CE impianto di illuminazione
- direttiva 2002/91/CE posizione ed orientamento degli edifici ed influenza del clima esterno
- direttiva 2002/91/CE sistemi solari passivi e protezione solare
- direttiva 2002/91/CE qualità del microclima interno
- direttiva 2002/91/CE sistemi solari attivi ed altri impianti di generazione di calore ed elettricità, a partire da fonti energetiche rinnovabili
- direttiva 2002/91/CE sistemi di cogenerazione
- direttiva 2002/91/CE sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento
- direttiva 2002/91/CE illuminazione naturale.
Direttiva 93/76/EEC (SAFE)
Direttiva 93/76/EEC (SAFE) del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 settembre 1993 intesa a limitare le emissioni di biossido di carbonio migliorando l’efficienza energetica (SAVE). La direttiva europea 93/76/CEE si proponeva di limitare le emissioni di biossido mediante l’elaborazione e l’attuazione di programmi nei seguenti settori:
- direttiva 93/76/CEE certificazione energetica degli edifici
- direttiva 93/76/CEE fatturazione delle spese di riscaldamento, climatizzazione ed acqua calda per usi igienici sulla base del consumo effettivo
- direttiva 93/76/CEE del finanziamento tramite terzi degli investimenti di efficienza energetica nel settore pubblico
- direttiva 93/76/CEE isolamento termico degli edifici
- direttiva 93/76/CEE controllo periodico delle caldaie
- direttiva 93/76/CEE diagnosi energetiche presso imprese ad elevato consumo di energia.
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