Dimensionamento dei radiatori
Metodo pratico per il dimensionamento dei termosifoni
Prima di vedere un metodo pratico per il dimensionamento dei radiatori decriviamone il principo di funzionamento. I termosifoni o radiatori o corpi radianti hanno la funzione di immettere nell’ambiente da riscaldare l’energia termica generata dalla caldaia. Il principio di base è molto semplice: il fluido termovettore (normalmente acqua) viene portato ad una certa temperatura dalla caldaia e trasferito ai termosifoni attraverso il sistema di distribuzione, provocando un aumento di temperatura della superficie del radiatore. Sfruttando il principio di convezione, i radiatori cedono il loro calore all’aria dell’ambiente da riscaldare. Esistono diverse tipologie di radiatori, dal classico radiatore costituito da elementi verticali uguali (in ghisa, acciaio o alluminio), a quelli a piastra radiante per arrivare ai pratici scaldasalviette da bagno, che ormai si trovano in tutte le forme e colori, con design che si integrano perfettamente nell’ambiente in cui devono essere installati. Ritengo possa essere interessante accennare ai vantaggi/svantaggi dell’utilizzo di un radiatore in ghisa, rispetto a quelli in acciaio o alluminio.
Radiatori in ghisa
I radiatori in ghisa, presenti sul mercato da tantissimi anni, hanno una durata praticamente illimitata e sono adatti ad abitazioni in cui si deve fare un uso continuativo dell’ impianto di riscaldamento, dal momento che, pur mantenendo il calore a lungo, richiedono un certo tempo per riscaldarsi. Il consiglio è quindi quello di utilizzarli con un impianto di riscaldamento dotato di un termostato programmabile, in modo tale da dargli il tempo per portarsi alla temperatura voluta. Ad esempio, se io mi alzo alle 7 e 30 di mattina, attraverso la programmazione, farò accendere l’impianto di riscaldamento alle 6 e 30. Un limite dei termosifoni in ghisa, se limite si può definire, è quello estetico. Per questo motivo, molto spesso, si preferisce utilizzare in abitazioni nuove o in ristrutturazione, termosifoni in alluminio.
Radiatori in acciaio
A differenza dei radiatori in ghisa, i radiatori in acciaio si scaldano e si raffreddano in breve tempo. Hanno un’ottima resa termica, ma una durata limitata a causa del fenomeno di corrosione. Non eccellono in prestazioni e per questo sono maggiormente usati per il riscaldamento dei bagni e non di locali di grosse dimensioni (sale e soggiorni).
Radiatori in alluminio
I radiatori in alluminio hanno una bassa inerzia termica, ovvero si scaldano velocemente, ma altrettanto velocemente si raffreddano. Permettono quindi di riscaldare un ambiente in poco tempo. Hanno una buona resistenza alla corrosione ed un minore ingombro. Rispetto alle altre tipologie di radiatori hanno anche un costo più contenuto.
Piastre radianti
Le piastre radianti sono costituite da un unico blocco (acciaio o ghisa). Caratteristiche principali sono il minor ingombro, un minor contenuto d’acqua e una facile manutenzione.
Dimensionamento dei radiatori
La ristrutturazione di una unità abitativa spesso non riguarda solo l’involucro, ma anche tutta la parte impiantistica, incluso il riscaldamento. In particolare oltre alla loro messa a norma, gli impianti devono essere dimensionati sulla base delle superfici e volumetrie dei nuovi ambienti. Nel caso dei radiatori per il riscaldamento ci possiamo trovare nei seguenti 2 casi:
- semplice sostituzione dei termosifoni esistenti;
- ricollocazione dei radiatori in altre posizioni con verifica del loro dimensionamento (la ristrutturazione dell’appartamento può avere comportato una modifica degli spazi interni).
- caratteristiche dell’involucro incluso il suo grado di isolamento termico;
- luogo geografico (zona climatica);
- esposizione di ogni ambiente da riscaldare;
- temperatura media dell’acqua nell’impianto.
Metodo pratico per il dimensionamento dei termosifoni
Questo metodo permette di stimare, per ogni ambiente, il numero di elementi di cui deve essere composto il radiatore. Dovete comunque prendere questo dato come puramente indicativo, da verificare con un tecnico del settore (termotecnico). La prima cosa da fare è quella di calcolare il volume dell’ ambiente da riscaldare (V=Suplocale * Hmedia). Una volta noto questo dato si può passare al calcolo della potenza necessaria per riscaldare l’ambiente. Con una certa approssimazione si considerano 30 kcal ogni metro cubo. Ad esempio se il mio locale ha una superficie di 30 mq ed un’altezza di 2.70 metri, il volume da considerare sarà 81 mc. Per riscaldare tale stanza occorreranno 81*30 kcal, ovvero 2430 kcal (2826 Watt). A questo punto nella scheda tecnica dei radiatori si verifica la potenza generata da ogni elemento, calcolando di conseguenza quanti elementi sono necessari.
Vi interessa conoscere il funzionamento di una caldaia a condensazione? Leggete il seguente articolo: Caldaia a condensazione.
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