Energia dalle biomasse
Ricavare energia dalle biomasse
Con il termine biomasse si intende ogni tipo di materiale di origine biologica e quindi legato alla chimica del carbonio. Le biomasse costituiscono una delle principali fonti energetiche e la maggiore in assoluto fra quelle rinnovabili. In generale sono indicate come biomasse:
- tutti i prodotti delle coltivazioni agricole e della forestazione
- i residui delle lavorazioni agricole e gli scarti dell’industria alimentare
- le alghe
- tutti i prodotti organici derivanti dall’attività biologica animale
- la componente organica dei rifiuti solidi urbani
L’energia ottenuta dalle biomasse, può essere utilizzata per la produzione di energia termica, per la produzione di energia elettrica (combinata all’energia termica) oppure sotto forma di combustibile liquido, solido o gassoso. Le biomasse sono inoltre una fonte di energia pulita, in quanto l’impatto ambientale è praticamente nullo, dal momento che rilasciano nell'ambiente le sole quantità di anidride carbonica che hanno assimilato le piante durante la loro formazione (processo di fotosintesi) e una quantità di solfati e nitriti (principale causa delle piogge acide) notevolmente inferiore a quella liberata dai combustibili fossili.
La situazione degli impianti a biomasse in Italia
Le biomasse costituiscono una delle principali fonti energetiche e la maggiore in assoluto fra quelle rinnovabili. Si valuta infatti che le biomasse rappresentino il 15% dell’offerta energetica totale mondiale con 1.230 mtep/anno. Nei paesi dell’ Unione Europea l’utilizzo delle biomasse copre circa il 9/10% del fabbisogno energetico (dato 2020), con punte del 17/18% nei paesi nordici. L’Italia è uno dei paesi col più alto potenziale bionergetico, assieme a Francia, Germania, Spagna e Romania. A livello Nazionale i livelli di produzione energetica a biomasse si attestano a 690 megawattora (GSE, dati 2015). Per dare un dato significativo nel 2012 gli impianti a biomasse hanno consentito di produrre in Italia 13,3 TWh, coprendo le richieste di oltre 5,2 milioni di famiglie. Per maggiori informazioni vi consiglio di leggere i seguenti documenti prodotti dal GSE (Gestore Servizi Energetici): Energie rinnovabili al 2020 - Scenari tendenziali e Rapporto statistico 2017 - Fonti rinnovabili.
Vantaggi e svantaggi
L’utilizzo delle biomasse per la produzione di energia termica ed energia elettrica consente di smaltire e riutilizzare rifiuti prodotti dalle normali attività umane in modo ecologico e ridurre la dipendenza dall’utilizzo di combustibili fossili, quale il petrolio. Sono abbondanti e diffuse ovunque. Inoltre lo smaltimento/riutilizzo dei rifiuti prodotti comporta un vantaggio economico, dal momento che possono essere sottratte allo smaltimento in discarica decine di milioni di tonnellate di residui ogni anno. Principali svantaggi nello sfruttamento delle biomasse sono dovuti a fattori strettamente legati alla loro natura:
- disponibilità limitata a certi periodi dell’anno, che richiede grandi spazi per lo stoccaggio del materiale;
- resa notevolmente inferiore rispetto ai combustibili fossili, che richiede l’utilizzo di aree molto elevate;
- inquinamento locale dovuto alla combustione del materiale nei campi, che può essere causa di incendi
È infine importante ricordare che l’energia prodotta con le biomasse legnose è rinnovabile e come tutte le rinnovabili gode in tutta Europa di contributi pubblici per incentivarne la produzione. In Italia, il decreto FER 2, che tornerà ad incentivare la produzione di elettricità da geotermia, biomasse e biogas, è atteso per febbraio/marzo 2020.
Vi interessa ridurre i consumi energetici nella vostra abitazione? Leggete il seguente articolo: Interventi per ridurre i consumi energetici.
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