Autodichiarazione classe G
Autocertificazione in classe G non più consentita
Abolita l’Autocertificazione in classe G per attestare il rendimento energetico di una unità immobiliare. Il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 22 novembre 2012, relativo alla Modifica del decreto 26 giugno 2009 ("Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici"), ha di fatto posto fine alla possibilità per i proprietari di unità immobiliari ad alto consumo energetico, di autocertificare la classe G per il proprio immobile. Tale provedimento interessa quelle regioni che non avevano legiferato in materia energetica e che pertanto potevano applicare quanto previsto nel paragrafo 9 dell’Allegato A delle Linee Guida Nazionali per la certificazione energetica degli edifici (Per gli edifici di superficie utile inferiore o uguale a 1000 mq e ai soli fini di cui al comma 1bis, dell’articolo 6, del decreto legislativo, mantenendo la garanzia di una corretta informazione dell’acquirente, il proprietario dell’edificio, consapevole della scadente qualità energetica dell’immobile, può scegliere di ottemperare agli obblighi di legge attraverso una sua dichiarazione in cui afferma che l’edificio è di classe energetica G ed i costi per la gestione energetica dell’edificio sono molto alti. Entro quindici giorni dalla data del rilascio di detta dichiarazione, il proprietario ne trasmette copia alla Regione o Provincia autonoma competente per territorio). Altre regioni, come la Lombardia e la Valle D’Aosta, avevano già abolito l’autodichiarazione in classe G.
A chi rivolgersi?
Come in tutti gli altri casi previsti dalle normative vigenti, occorrerà rivolgersi ad uno dei nostri partner (certificatore energetico) che provvederà a redarre l’Attestato di Prestazione Energetica (APE). Il calcolo della classe energetica potrà essere comunque fatto dal professionista utilizzando un software valido per la propria regione (ad esempio per la Lombardia CENED+) oppure DocetPro-
Perchè è stata abolita l’Autocertificazione in classe G ?
La Commissione Europea aveva aperto a settembre 2011, una procedura di infrazione contro l’Italia, dal momento che l’autodichiarazione in classe G impediva l’attuazione completa della Direttiva Europea 2002/91/CE. Il non completo adempimento della Direttiva Europea avrebbe portato ad una condanna da parte della Corte di Giustizia Europea nei confronti del nostro paese.
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